Lo confesso, ieri ho pianto.

Ho sentito pungere le lacrime e non le ho trattenute.

Non è la prima volta che a seguito degli incontri che avvengono in terapia resto in compagnia delle mie emozioni.

Ieri era un'emozione “bella”. Erano lacrime di commozione per la reciprocità umana che, di frequente, nasce tra paziente e terapeuta, soprattutto quanto si sono attraversate insieme tempeste e scalate insieme pareti.

Ieri era la commozione della consapevolezza aver realizzato un buon lavoro, fatto di fatica e autenticità per consentire l'espressione dell'esistenza liberata da pesi inutili.

Ieri era l'emozione di sentirsi riconosciuti come essere umano ancora prima che professionista.

Il terapeuta è un essere umano.

Talvolta idealizzato, certamente. E talvolta questa idealizzazione è anche funzionale al processo terapeutico. Tuttavia, un effetto collaterale può essere quello di ritenerlo immune dal qualsiasi ferita relazionale e, di conseguenza, fornirsi un alibi per non tenere in considerazione le emozioni del terapeuta stesso.

I diversi approcci psicoterapeutici consentono una maggiore o minore “trasparenza” ed autenticità del terapeuta, un maggiore o minore concedersi di essere se stessi di fronte al paziente, scelta che molto ha a che fare anche con la personalità del terapeuta stesso. In ogni caso, il terapeuta ha emozioni anche intense e con esse lavora sia che le mostri o meno.

Il terapeuta per essere efficace, deve necessariamente immergersi nelle proprie emozioni e questo aspetto è a carico del terapeuta stesso che con i suoi strumenti gestisce ciò che prova.

E poi c'è l'aspetto più squisitamente relazionale dell'incontro tra due esseri umani che trascende la relaziona terapeutica per farsi relazione umana.

E' lì che può accadere di sentirsi “masticati e sputati”, usati alla bisogna.

Il fatto che il terapeuta abbia gli strumenti per capire le dinamiche che muovono tali comportamenti, nulla toglie all'intensità delle emozioni e delle delusioni che scatenano.

La relazione terapeutica, come ogni relazione va curata adeguatamente ovvero con rispetto la stesso capacità di rispetto che ci consentirà di avere buone relazioni nel mondo.

d.ssa Stefania Macchieraldo

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Dott.ssa Stefania Macchieraldo

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